Quando dodicenne muovevo i primi passi nello studio della chitarra classica mi sono reso conto che lo strumento aveva tante sonorità e ho cominciato a esplorarle, suonando flamenco, bossa nova, rock-pop, jazz, fingerpicking.
Nelle mie composizioni e negli arrangiamenti in cui impiegavo le tecniche fingerstyle sentivo la mancanza del groove ritmico del plettro, ma non volevo rinunciare alla polifonia, all’espressività e al piacere fisico che derivano dal contatto dei polpastrelli e delle unghie della mano destra sulle corde.
Ispirato dal grande Tuck Andress e da alcune tecniche flamenco, a metà degli anni novanta ho cominciato a inserire nei miei brani dei movimenti nuovi: il pollice e l’indice della mano destra che pizzicano sia in giù che in su, come due plettri, raddoppiando i colpi rispetto alle tecniche tradizionali fingerstyle, da cui il nome Finger Double-Picking. In questo modo le varie parti (basso, accompagnamento, tema, ghost notes) risultano più complete, ma soprattutto si può ottenere il groove ritmico tipico del plettro, suonando con le dita.
In realtà inizialmente il metodo l’ho scritto per me, al fine di allenarmi su questi movimenti nuovi, poi mi è venuta l’idea di condividerlo; spero che il mio lavoro possa esserti utile e fonte di ispirazione.