Poco si conosce, sino ad oggi, della grande quantità di musiche eseguite a Roma in onore di Cecilia, ‘Santa Vergine e Martire', nel corso del XVII e XVIII secolo. Eppure le liturgie ceciliane e le esecuzioni musicali ad esse relative rappresentarono per tutto il Sei-Settecento gli avvenimenti più significativi nel calendario delle festività religiose romane. 

Cronologicamente vicino ai vespri di Mozart, Il Vespro di Santa Cecilia di Scarlatti è profondamente ancorato, nel linguaggio musicale e nella spiritualità, a quella tradizione il cui ‘creatore' è rappresentato per noi oggi da Monteverdi. Opera della vecchiaia, Il Vespro di Scarlatti può essere tranquillamente considerato come la summa delle sue esperienze di compositore su testi liturgici, e oltre a ciò come un resoconto sulla composizione del Vespro nel Seicento, ormai avviato alla fine, e sulle sue possibilità spirituali e artistiche nell'ambito della ‘musica da chiesa'.