Scrive l’Autore a proposito del brano: “...un ambito poetico
definito da un intervallo, la terza appunto, retoricamente collegato
a stati affettivi intimi e sottili ma anche a tradizioni
popolari, ninna nanne, canti di lavoro e quant’altro la etnomusicologia
e lo studio delle fonti continua ad indagare con
attenzione. Epifania della terza rappresenta uno studio sulla
circuitazione e la distorsione intervallare collagata alle tessiture
e alle velocità: virtualmente infatti altri intervalli
appaiono come in trasparenza, come udibile e delicata filigrana poichè alcune velocità
di esecuzione richieste sottopongono il campo armonico ad un fenomeno di distorsione
che a volte amplia e a volte restringe la intellegibilità dell’intervallo notato. Un
brano che prende le mosse da una fossile scansione iterata di un verso infinitesimo
forse di un canto, forse di un uccello o invece di una attonita ripetizione di un ingranaggio
meccanico”.