«“Ut” è la rivisitazione, compiuta nel 1998, di un mio pezzo
di molti anni fa, del 1980, di quanto cioè avevo ventiquattro
anni, intitolato “Di neve e rose”, e rimasto poi sempre nel
mio cassetto poichè molte cose non mi erano piaciute all’atto
della prima esecuzione. La più evidente caratteristica di
questo lavoro è il suo essere fino in fondo un DUO: flauto e
chitarra, infatti, sono assolutamente legati tra loro, quasi i
due musicisti fossero le due mani di un unico strumento (ed
in questo senso è disposta la stessa partitura). Formalmente il brano si presenta come
una sequenza di espisodi, di situazioni di grande evidenza, legate tra loro da un continuo
riferimento al Do grave del flauto come ad un centro di gravità (da cui il nuovo
titolo) ed alcune delle quali ritornano a tratti come spunti di ripresa o luoghi della
memoria. Il pezzo è punteggiato da tre momenti cadenzati, il primo della chitarra, il
secondo del flauto (ma con presenza di chitarra) ed il terzo a due, a sottolineare l’assoluta
unità degli strumenti» (A. Solbiati).